Docenti e Formatori

La Responsabilità dell’Apprendimento

Si parla spesso del concetto che i docenti di ogni ordine e grado si sentono ormai responsabili dell’Apprendimento dei propri allievi. Se non altro tutti dichiarano che il processo deve essere centrato sullo studente che apprende e non sulla materia o sul docente stesso.

Però non sempre questo avviene realmente. Durante il Convegno di Venezia si è discusso a lungo sulle possibilità di interscambio fra docenti universitari e formatori, e vorrei con queste righe segnalare una differenza piccola ma abbastanza sostanziale fra le due categorie di insegnanti.

Una premessa è ovviamente d’obbligo: lo scrivente non vuole in alcun modo dimostrare la superiorità didattica di una categoria nei confronti dell’altra o viceversa. Anzi, in una discussione avvenuta durante i lavori del II Panel, c’è stato uno scambio di battute fra chi diceva che i formatori sono dei docenti mancati e chi rispondeva che i docenti sono dei formatori mancati (nel senso di non essere riusciti ciascuno a farsi ammettere nell’altra categoria).

Personalmente ritengo talmente differente il lavoro dei due operatori che non sembra possibile un vero confronto. Se non altro, la stragrande maggioranza dei docenti insegna a studenti giovani, mentre la stragrande maggioranza dei formatori opera con adulti che lavorano.

Gli assiomi di Watzlawick

Tanto per citare un argomento ben noto a tutti, il famoso Paul Watzalawick, nel suo basilare studio sulla Pragmatica della Comunicazione Umana, ci ricorda che se comunicare vuol dire “Mettere in Comune”, ne consegue che la comunicazione si misura all’arrivo, e non alla partenza.

Come prima semplice conseguenza, il buon comunicatore (e soprattutto il venditore) impara rapidamente ad affermare “forse non mi sono spiegato bene…”, invece di dire: “Lei non ha capito!!!”

Questa semplice presa di coscienza è alla base di un atteggiamento molto importante nello stile di insegnamento, che differenzia i docenti dai formatori.

In sostanza, il formatore aziendale ha insito nel suo stile di insegnamento l’accento sul risultato.

La Carta Aif

Si ricorda, a tal proposito, che la Carta Aif dei Valori e dei Comportamenti, una specie di codice deontologico della professione del formatore, a cui tutti gli iscritti Aif si riferiscono, anche perché si impegnano a rispettarla all’atto dell’iscrizione, fa esplicito riferimento al pieno senso di responsabilità sui risultati dell’azione formativa.

Del resto, anche per semplice logica si comprende bene che il formatore, specialmente se operante nel libero mercato, non viene più chiamato a lavorare presso lo stesso cliente se non fornisce un risultato valido ed efficace. E qui vorrei far notare che il risultato deve essere riferito a tutte le parti che intervengono nel processo formativo, in particolare al committente che pretende sia raggiunto l’obiettivo didattico pattuito, ed ai destinatari finali dell’azione formativa, perché se il formatore non garantisce anche un buon servizio in termini di affabilità, competenza, professionalità e buona comunicazione, non riceverà il gradimento da parte di costoro, ed anche in questo caso verrà scartato per un successivo lavoro.

La valutazione dei docenti

In effetti, una prassi abituale nel mondo della formazione è la valutazione dell’attività, una specie di vaglio a cui viene sottoposto l’intero processo formativo, e quindi anche il formatore stesso.

Analoga situazione non appare generalizzata nel mondo universitario, dove cominciano ad apparire solo ora i primi timidi tentativi di valutazione del docente.

Eppure il Prof. Morello della Isida di Palermo, nella sua straordinaria relazione effettuata durante il Convegno di Venezia, ha ricordato che nell’università di Amsterdam, dove ha insegnato per 13 anni, era prassi consolidata la valutazione dei docenti da parte degli studenti, un vero spauracchio per molti. Morello però ha anche asserito che questa valutazione era uno sprone, per lui e per altri docenti, a cercare di migliorare i propri metodi di insegnamento e comunicazione, per tentare di risultare primo nella classifica del gradimento.

I 6 Saperi del Formatore

Durante la Seconda Giornata Nazionale della Formazione, tenutasi a Bologna il 14/11/2003, il nostro Vice-Presidente Aif, Pier Sergio Caltabiano, ha fornito un importante riepilogo per tutti i formatori, sottolineando che un buon formatore, veramente degno di questo nome, deve includere nelle sue competenze 6 categorie di “Saperi”.

Indubbiamente fra questi c’è la categoria del Sapere, con le dovute conoscenze tecniche, ed il Saper Fare, a cui fanno capo le capacità necessarie per trasferire efficacemente tali conoscenze. Poi interviene la categoria del Saper Essere, in cui confluiscono gli atteggiamenti comunicativi del formatore, per giungere perfino al Saper Divenire, con la flessibilità utile per adattare i metodi alle differenti platee, al Saper Ben Essere, con la componente ecologica, e al Saper Dover Essere, con tutte le implicazioni etiche e deontologiche del caso.

Pur convenendo che il formatore in grado di padroneggiare tutte le componenti sopra menzionate dovrebbe essere una specie di superuomo, nondimeno è importante considerare che la categoria dei formatori ha quelle caratteristiche come punto di riferimento e come mèta ideale da raggiungere.

Nel mondo universitario, invece, l’abitudine consolidata è quella di approfondire soprattutto la competenza puramente contenutistica. Per questo fioriscono i docenti cosiddetti “luminari” nella loro materia ed i ricercatori.

Ovviamente le conoscenze dei docenti sono fuori discussione, ma è opinione dello scrivente (e non solo, viste le discussioni tenute nel Convegno di Venezia) che una Università che voglia rinnovarsi e migliorare la sua efficienza nell’insegnamento, con lo scopo di preparare adeguatamente gli specialisti del futuro, dovrebbe considerare più attentamente i Sei Saperi del Formatore, incrementando le competenze mancanti.

Strillo: La Responsabilità dell’Apprendimento

Rubrica: Focus

Per approfondire il dialogo con gli autori:

Stefano Panzarani – Direttore di Easy Life – Scuola di Metodo – Via Timavo, 3 – 00195 Roma – Tel. 06-3720815 Fax 06-37516591 panzarani@easy-life.com

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2015-10-26T08:29:07+01:00