Il Pensiero positivo ed il benessere

Personalmente sono convinto che imparare a pensare in maniera positiva possa essere un vero toccasana per vivere meglio la propria vita, e perfino per contribuire a migliorare i rapporti con le altre persone e con il mondo.

Purtroppo si parla spesso di pensiero positivo come di una moda di provenienza esterofila, e magari anche un po’ “fuori-moda”.

Il modo in cui io intendo il pensiero positivo è una vera e propria metodologia di pensiero, studiata e organizzata, alla quale occorre allenarsi affinché funzioni al momento del bisogno. Non è sufficiente, infatti, basarsi su una semplice filosofia di vita ottimista per riuscire a neutralizzare gli effetti spesso catastrofici della vita quotidiana, con tutti i suoi eventi e situazioni di ogni tipo.

E’ ovviamente facile per tutti vedere il lato positivo della vita quando si è in vacanza o quando tutto va a gonfie vele. I problemi arrivano però quando ci sono delle avversità, piccole o grandi. E ricordiamo che, come ci insegna il meccanismo della ristrutturazione in P.N.L., nessun evento in sé può essere considerato oggettivamente positivo o negativo, ma dipende sempre dalla nostra interpretazione.

Abbiamo così delle persone che anche se si trovano in vacanza in luoghi ameni si lamentano del traffico o dell’affollamento, che pongono la propria attenzione su tutti gli aspetti che non vanno bene, e finiscono per essere perennemente insoddisfatti.

Il concetto di Pensiero Positivo, invece, si basa sull’idea di imparare ad osservare sempre ogni medaglia da entrambe le facce, concentrandosi su quella che ha innegabilmente dei risvolti utili o piacevoli. Non si può negare che ogni situazione, perfino la più drammatica, abbia in sé un qualche risvolto positivo, anche se molto piccolo o futuro.

Imparare a concentrarsi sugli aspetti positivi delle diverse situazioni migliora il proprio stato d’animo e favorisce le emozioni positive. Non dimentichiamo infatti che gli esperti dell’Intelligenza Emotiva indicano una lunga serie di disturbi e di malattie legate al persistere di emozioni negative. Per esempio, chi si trova spesso in stati d’ansia, di panico, di depressione o di semplice pessimismo è più soggetto a problemi cardiaci, a diminuzione delle difese immunitarie, a ritardi nelle guarigioni, e così via.

Chi al contrario vive con ottimismo, persegue amicizia ed empatia e cerca di mantenere stati di tranquillità e serenità, beneficia di una maggiore efficienza fisica, gode di miglior salute e di guarigioni più rapide, e soprattutto elimina gli effetti disastrosi delle emozioni negative.

Ma questi sono gli effetti, non le cause. L’origine delle emozioni, per quanto strano possa sembrare, è il semplice pensiero di ogni momento che interpreta gli eventi che ci accadono; il fatto di concentrarsi abitualmente sul bello o sul brutto delle cose, l’abitudine alla lamentela o alle battute di spirito.

Mi capita spesso, anche in situazioni di formazione, di ascoltare persone che si lamentano in maniera feroce dei propri ambienti di lavoro, dei governi, delle tasse, dell’inquinamento e posso continuare con elenchi infiniti. Non intendo ovviamente sottovalutare problemi politici e ambientali che sono invece rilevanti; mi limito a segnalare che in ogni caso viviamo in una delle nazioni e delle epoche più felici e progredite, abbiamo a disposizione ogni tipo di comodità e di bene, quando più della metà dell’intera popolazione mondiale vive con meno di 100 dollari l’anno, non ha acqua né mezzi di sostentamento minimali.

Il benessere, a mio avviso, non è solo la salute fisica ed economica, ma anche e soprattutto la capacità di mantenere la mente tranquilla e serena, il buon umore e l’ottimismo.

Alla fine, basta abituarsi a girare la medaglia.

2015-10-26T08:24:04+01:00